Veterinaria Bologna: quali corsi di studi offre? Quali sono gli sbocchi lavorativi?

Il nostro punteggio!

Chi cerca un corso di medicina veterinaria a Bologna, può provare ad iscriversi all’omonimo corso dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Per ulteriori informazioni, si può continuare a leggere questa pagina.

Il corso

Online sono disponibili i vari piani didattici del corso. Quello per gli iscritti all’anno di corso 2020/2021 prevedono, tra le attività formative obbligatorie dei quattro anni: l’anatomia veterinaria sistematica e comparata, anatomia topografica e radio-tomografica veterinaria, biochimica e biologia molecolare veterinaria, chimica e biochimica strutturale, fisiologia veterinaria, microbiologia e parassitologia, epidemiologia, farmacologia e tossicologia veterinaria, sicurezza ed igiene alimentare, zootecnica generale, malattie trasmissibile e sanità pubblica, istologia, anatomia, zoologia veterinaria, economia, fisica applicata, informatica, statistica, le attività nell’ospedale didattico veterinario, produzioni animali (come avicoltura o allevamento degli animali) ed idoneità linguistica inglese.

Ci sono, poi delle materie facoltative, come corsi di approccio orientato ad un determinato problema, come le emergenze di produzione animale o la medicina d’urgenza per cani e gatti. Tra gli altri corsi, ci sono anche fisiologia degli animali selvatici, medicina non convenzionale, oppure idoneità linguistiche in altre lingue (francese, spagnolo e tedesco).

Il fine di questo corso unico di medicina è di fornire ai futuri veterinari basi scientifica e preparazioni teorico-pratiche della professioni, fornendo anche basi metodologiche o culturali. Per raggiungere un buon livello di inglese, il ciclo prevede di acquisire abilità di lettura, scrittura, ascolto e dialogo. Per la formazione pratica sono previsti corsi in laboratori didattici, tirocini in ospedale, una stalla sperimentale e il macello di facoltà. La formazione pre-laurea può essere integrata anche a laboratori di ricerca e diagnostica che si tengono sempre presso il Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie.

Gli sbocchi lavorativi

Una volta terminati gli studi, e dopo aver superato l’esame di abilitazione, il neo-veterinario ha la possibilità di scegliere varie professionali, ovvero diventare:

  • medico veterinario impegnato nella cura e nella tutela del benessere degli animali d’affezione, che comprende anche la cura di cavalli sportivi e di animali esotici;

  • medico veterinario impegnato nella cura e nella tutela del benessere degli animali da reddito, specializzato nella cura di animali allevati nelle comuni realtà delle produzioni zootecniche;

  • medico veterinario impegnato nelle filiere zootecniche, il cui scopo è di ottimizzare le condizione degli animali da reddito;

  • medico veterinario impegnato nel controllo della salubrità degli alimenti e nella sicurezza alimentare, che svolge la funzione di garantire la salubrità della carne macellata e di altre derrate alimentari;

  • medico veterinario impegnato nelle attività di prevenzione e controllo delle malattie trasmissibili e di igiene urbana veterinaria, in modo da controllare la diffusione le malattie trasmesse dagli animali nelle aree abitate;

  • medico veterinario impegnato nelle attività di ricerca, che può provate un’occupazione presso dipartimenti universitaria o ditte, in particolare quelle farmaceutiche.

A seconda del campo in cui opera, lo stipendio del veterinario può variare, ma in media guadagnare 38,000 euro al mese. Certo, l’ammontare dei guadagni dipende anche dagli anni di esperienza: nei primi tre anni di lavoro, un veterinario può guadagnare tra i 10,000 e i 20,000 euro. C’è da aggiungere, sempre in base delle statistiche, che il 76 % dei veterinari sono donne.