Una polvere del truccatore: quanti tipi di cipria ci sono? Come applicarle?

Il nostro punteggio!

La cipria è un cosmetico usato spesso, da truccatori e non, per valorizzare il colore del viso. Ma in quali materiali è composta? Qual è la sua storia? Come si applica correttamente sul volto?

La sua storia

Questo cosmetico ha origini molto antiche, ed è difficile identificare quale popolo antico lo ha usato per primo. Il nome con cui divenne noto, tuttavia, deriva dal greco e fa riferimento all’isola di Cipro, presso la quale, si diceva, sarebbe nata Venere, dea dell’amore e della bellezza. Proprio su quest’isola, sono stati rinvenuti i resti di profumi e prodotti cosmetici, che si possono far risalire al 1800 a.C.

Ad usare la cipria, nell’antichità, sono stati anche egiziani, greci, romani e cinesi. Ovviamente, la composizione del cosmetico era diversa per ciascun popolo. In Egitto, ad esempio, si chiamava talak ed era composto da fave, gesso e farina di biacca, ed anche i romani lo preparavano con farina di fave e gesso. Nel medioevo, sembra che Trutula, uno dei pochi medici donna del periodo, ne avesse preparata un tipo particolare di cipra, mescolando prezzemolo, polvere di allume, albume d’uovo ed alghe tritate, per spianare le rughe.

Nel corso dei secoli, la cipria subì sempre più modifiche e non veniva solo usata per il viso. Nel Settecento, ad esempio, veniva applicata sulle parrucche, per far si che si uniformasse ai capelli. Si incominciò ad usare questo cosmetico come fissatore del make-up solo dal Novecento in poi.

I suoi componenti e tipologie

Tra gli ingredienti principali della cipria si possono includere: il talco, l’amido di riso o di mais, il caolino, oli nutrienti e profumi. Il talco è uno degli ingredienti più usati per la sua composizione, ma si consiglia di scegliere sempre una cipria che ne abbia un basso contenuto, in quanto può ostruire la pelle e favorire la formazione di punti neri ed altri inestetismi.

Il caolino, invece, è un ingrediente usato spesso nei prodotti cosmetici (saponi, maschere, scrub, talchi per corpo e viso, etc). E’ un’argilla bianca, dall’odore neutro, che presenta un alto contenuto di caolinite, ossido di silicio ed ossido di alluminio. E’ particolarmente indicata per pelli secche e sensibili.

Della cipria, ne esistono diverse tipologie. Quella più usata, in particolare dai professionisti, è la cipria trasparente, più compatta ed in polvere libera, è composta principalmente di talco, carbonato di magnesio ed ossido di zinco. Essa non altare il colore del viso, ma lo ritocca soltanto, senza appesantirlo. Ad appesantire di più il make-up, invece, è la cipria colorata, ricca di sostanze oleose. Tra le altre tipologie si possono identificare la cipria fluida, HD, in polvere libera, luminosa, opacizzante e micronizzata.

Come applicarla correttamente

La scelta della cipria da usare varia a seconda del tipo di pelle e con quale frequenza si applica. Prima della cipria, è necessario applicare prima un fondotinta ed un correttore. Il fondotinta, in particolare, può essere sia liquido che in polvere, e serve ad evitare che il trucco si sciolga.

La cipria, poi andrà applicata con un pennello grande e morbido, passandolo leggermente ed in senso circolare, in particolare al centro, sfumando poi con un pennello a setole fitte (o un pennello kabuki), con movimenti circolari più piccoli. Dopodiché si potrà passare sul viso l’ombretto e il rossetto.