Scuola parentale: come funziona? Ha dei benefici? E quali sono?

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La scuola parentale è un progetto di un gruppo di persone che mette a disposizione le sue conoscenze per educare i ragazzi. Solitamente, sono genitori che educano i figli in casa, ma essa è un po’ diversa dall’educazione domestica. Per saperne di più, si può continuare a leggere questa pagina.

Cosa dice la legge

Nell’ordinamento italiano, ci sono due decreti, in particolare, che fanno riferimento alla scuola parentale. Uno è il Decreto Legislativo numero 76 del 2005, in cui si specifica che le famiglie che intendono provvedere in proprio all’obbligo all’istruzione dei propri figli devono dimostrare di averne le capacità, tecniche o economiche, comunicando anno per anno alle autorità competenti tale decisione, perché provvedano agli opportuni controlli.

L’altro decreto legislativo è il numero 62 del 2017. L’articolo 23 di tale decreto prevede che in caso di istruzione parentale, coloro che esercitano la responsabilità genitoriale dall’alunno o studente devono presentare annualmente la comunicazione preventiva al dirigente scolastico del territorio di residenza, in modo che possano tenere un’esame di idoneità.

In questo caso, l’istruzione dei minori può avvenire in due modi, ovvero in via diretta, ovvero all’interno delle mura domestiche, o in via indiretta, assegnando il compito ad un’insegnante privato. Possono essere diversi, poi, i motivi per cui i genitori optano per questo tipo d’istruzione, che sia per problemi di salute del minore, per questioni logistiche, per motivi religiosi o ideologici o per una sfiducia verso il sistema scolastico.

Come funziona e i benefici della scuola parentale

Per organizzare una scuola parentale ci sono diversi percorsi da seguire, offerti anche da istituti e siti web che se ne occupano. Si possono distinguere tre tipologie di scuola parentale, ovvero:

  • l’homeschooling, ovvero uno o più genitori a turno possono tenere lezioni in casi per i propri figli ed altri ragazzi, sempre aderenti alla scuola parentale;
  • i gruppi informali, in cui si organizzano sia genitori che altri educatori, ma questi ultimi aprono una partita IVA e decidono di tenere le lezioni in un determinato locale;
  • le scuole parentali, che in genere sono la naturale evoluzione dei gruppi informali, ed adottano anche uno statuto ed un regolamento.

Questi gruppi, comunque, fanno riferimento alle linee educative nazionali ed internazionali, comprese quelle dei licei ed istituti superiori. Sono diversi i benefici di questa scuola, ovvero:

  • può confluire in varie tipologie educative, come la scuola montessoriana o libertaria;
  • gli aderenti si sostengono a vicenda, che siano genitori o ragazzi, portando una grande attenzione anche alla salute e all’ambiente;
  • garantisce sicurezza e protezione, dando valore anche alla solidarietà reciproca;
  • si segue direttamente l’istruzione dei propri figli;
  • si mette al centro soprattutto la pedagogia, nella scuola parentale.

Certo, non mancano anche gli svantaggi, in questo tipo di educazione. Ad esempio, i bambini educati nell’homeschooling possono avere più difficoltà ad inserirsi nei successivi scolastici, e possono anche avere difficoltà nel socializzare con altri coetanei e a confrontarsi con le autorità e le responsabilità individuali. Una preparazione domestica, soprattutto se tenuta da genitori, può non essere completa come quella scolastica, e per gli adulti coinvolti può essere anche difficile stare al passo con l’istruzione del figlio.