Progetto AWAKE: cos’è, quando è avvenuto, durata e svolgimento delle attività

Il nostro punteggio!

Il Progetto AWAKE venne ideato nel 2015, e promosso dall’Ufficio VIII – Ambito territoriale di Modena e la questura di Modena, per studenti di ogni ordine e grado, che ha lo scopo di promuovere una cultura della legalità e delle leggi. Ma cosa comprende, di preciso, il programma di AWAKE?

Lo scopo del progetto

Le finalità di questo progetto comprendono il:

  • ottimizzare gli interventi educativi nelle scuole primarie e secondarie, per contrastare violenze di ogni genere e la discriminazione, incluse delle tematiche inerenti al rispetto e alla tutela della donna;
  • favorire il rispetto per la legge, promuovendo così una cultura della legalità sia nella scuola che nella vita quotidiana;
  • aiutare i ragazzi ad acquisire rispetto di sé e sicurezza, in modo che possano affrontare queste problematiche;
  • supportare famiglie e docenti, in modo da affrontare nella maniera giusta problemi come il bullismo, il cyberbullismo ed altri problemi del genere;
  • formare cittadini responsabili e consapevoli.

Questo progetto sembra andato di pari di passo con dei segnali positivi, nella stessa Modena: in un articolo su Prima Pagina, infatti, che riportava l’avvio di questo progetto, sottolineava anche che nella città i reati erano in calo, oltre del 16 % (più della media nazionale).

Bullismo e cyberbullismo

Un tale progetto è sicuramente importante, soprattutto per contrastare i problemi del bullismo e del cyberbullismo: secondo le statistiche, sono circa i 200 i ragazzi che si suicidano per aver subito maltrattamenti da altri compagni. Si può citare, infatti, il caso di un bambino napoletano che si è suicidato (proprio nel settembre del 2020), per via di un “uomo nero”, che lo avrebbe tormentato online.

Si può capire se un bambino o un adolescente è vittima di bullismo notando alcuni cambiamenti nel suo comportamento, come la difficoltà al dormire e i brutti sogni, il non voler andare a scuola, il mangiare poco, se cambia strada per andare a scuola, il peggioramento dei voti, se perde spesso oggetti scolastici o personali, se smette di uscire, mostra sintomi di depressione, o se si nota sul corpo graffi, lividi, segni, vestiti strappati o sporchi, etc.

Nel caso che il bullismo sia fatto tramite internet, ci sono ulteriori indicazioni, come usare password sicure, senza rivelarle, proteggere i dati sensibili, accettare sui social l’amicizia di persone che si conoscono veramente e non postare foto o video imbarazzanti (comprese testi o immagini sessuali espliciti). In particolare, i genitori dovrebbero indicare ai propri figli come usare i media.

Chi nota questi sintomi, genitore o insegnante, dovrebbe rivolgersi dapprima alla scuola ed in seguito alle autorità. In questi casi si consiglia, in particolare, di contattare il Telefono Azzurro, ed il MIUR ha stabilito delle linee guida in questi casi, in particolare per il cyberbullismo. Sia quest’ultimo che il bullismo sono reati penali, e vanno denunciati ai carabinieri e alla polizia di stato.