Potenziamento scuola primaria: a cosa fa riferimento? Come funziona?

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Quando si parla di potenziamento della scuola primaria, si parla di una didattica individualizzata e personalizzata volta a migliorare il processo di apprendimento degli alunni. Ma come funziona?

Gli obbiettivi delle attività di potenziamento

La legge 107 del 2015 riporta quali sono gli obbiettivi delle attività di potenziamento nelle scuole, ovvero:

  • valorizzare le competenze linguistiche, in particola quella italiane e l’inglese, e potenziare l’italiano come seconda lingua per gli studenti di cittadinanza non italiana, e quindi di lingua diversa;
  • potenziare le competenze matematico-logiche e scientifiche, storiche, di arte e di musica, e di queste ultime anche tramite la pratica;
  • fornire delle competenza in materia di cittadinanza attiva e democratica, tramite la pace e l’educazione interculturale, rispetto il dialogo fra le varie culture;
  • sviluppare comportamento responsabili, attraverso la conoscenza e il rispetto della legge, della sostenibilità ambientale, del patrimonio culturale e dei beni paesaggistici;
  • potenziare le discipline motorie, ispirando uno stile di vita sano, in particolare con riferimenti all’educazione fisica, allo sport e all’alimentazione;
  • sviluppare le competenze digitali;
  • potenziare le metodologie nelle attività di laboratorio;
  • prevenire e contrastare ogni discriminazione, come il bullismo;
  • aprire le attività scolastiche anche a famiglia e comunità locale, collaborando anche con musei e imprese;
  • aprire le scuole di pomeriggio per ridurre gli studenti ed alunni per classe, in modo da potenziare il tempo scolastico;
  • incrementare l’istruzione il lavoro, in maniera alternata, per quanto riguarda l’istruzione della scuola secondaria;
  • individuare percorsi e sistemi funzionali per premiare gli alunni;
  • definire un sistema di orientamento.

I modelli di riferimento

Per potenziare e migliorare l’istruzione degli alunni, si possono prendere come modelli di riferimento vari modelli. Uno dei più noti, è sicuramente il modello Montessori, ideata dalla celebre pedagogista italiana, era stata concepita per aiutare bambini con problemi psichici, ma si è rivelata efficacia per tutti. In particolare, esso si prefigge di utilizzare strumenti e materiali fatti apposta per favorire i bambini.

Un altro modello è quello concepito da Rudolf Steiner, che prende il nome di pedagogia Waldorf, che si applica per bambini dell’asilo fino a quelli delle superiori. Esso consiste nel sviluppare l’evoluzione del bambino tramite materie artistiche ed artigianali, e presenta alcuni punti in comune con il metodo Montessori. Le materie artistiche, nelle scuole steineriane, si concentrano soprattutto tra la fascia di età che va dai sette ai quattordici anni, mentre dai quattordici ai ventuno essa affianca alle materie tradizionali della scuola anche agricoltura, topografia ed economia.

C’è poi il metodo Feuerstein, che prende il nome dal pedagogista israeliano che l’ha concepito, e si prefigge di sviluppare le abilità cognitive, e viene applicato in ambiti diversi, sia dal ritardo mentale alla formazione nelle aziende. Lo scopo di tale metodo è di sviluppare un funzionamento cognitivo autonomo nel corretto orientamento dell’ambiente circostante, nel controllo del linguaggio in maniera completa, nella maturazione delle abilità sociali e nella capacità di progettare il futuro.

Un altro metodo studiato da un pedagogista italiano, Camillo Bortolato, è quello analogico, ovvero in cui si usano analogie e metafore per spiegare concetti di varia natura agli studenti, in particolare quelli della scuola primaria.