Libroterapia: che cos’è? Funziona davvero? Come si diventa professionisti in questo campo?

Il nostro punteggio!

Chi legge Fabio Stassi, sicuramente conoscerà uno dei suoi personaggi, Vince Corso, libroterapeuta precario, protagonista di gialli. La libroterapia, comunque, è un metodo usato davvero dagli psicoterapeuti, ma come funziona di preciso? Come si diventa libroterapeuti? Per saperne di più si può continuare a leggere questa pagina.

Che cos’è la libroterapia

C’è da dire che la libroterapia è una pratica terapeutica riconosciuta dalla comunità scientifica, che consiste nel ritrovare benessere tramite la lettura dei libri. Sembra che tra i primi a ricorrere ai libri come strumento terapeutico sia stato lo psichiatra e psicanalista americano Karl Menninger (1893-1990) e suo fratello William, che pubblicà un articolo dedicato alla libroterapia, nel 1937. In questo suo articolo, il dottore riporta le conclusioni delle loro ricerche, prospettando l’utilizzo di materiali di lettura nella cura dei pazienti psichiatrici.

Sembra che alcuni terapeuti che usano questo metodo, preferiscano creare dei veri e propri gruppi di lettura, composti dalle otto alle venti persone circa, che permette di seguire un percorso conoscitivo tramite i libri letti. In questo gruppi, non si parla del libro di per sé, sottolineando se sia bello o brutto, ma come cambia la prospettiva di vedere la realtà. Ciò vale anche in una terapia individuale, e i libri da leggere vengono scelti a seconda dell’obbiettivo da raggiungere.

Come diventare libroterapeuti

I libroterapeuti sono psicologi o psichiatri qualificati, che scelgono questa metodologia per curare i pazienti. Non ci sono dei corsi universitari, ma ci sono istituti ed organizzazioni che li promuovono, anche su piattaforme online, ed in queste lezioni, virtuali o reali che siano, vengono proposte le letture giuste ed approfondimenti.

Tali corsi sono rivolti non sono ai professionisti in campo psicologico o psichiatrico, ma anche ad educatori, insegnanti, bibliotecari, librai, conduttori di gruppi di lettura, coach e consulenti aziendali.

I benefici della lettura

E’ lecito domandarsi se un tale approccio terapeutico funziona, e si può rispondere elencando i buoni motivi per cui la lettura è utile, ovvero:

  • stimola la mente, ed alcuni studi hanno dimostrato che un tale stimolo può rallentare o prevenire patologie come la demenza senile o l’Alzahimer;

  • riduce lo stress, perché immergersi in una storia o in un qualunque altro argomento, può aiutare ad allontanare ansie;

  • migliora il proprio bagaglio culturale, e ciò è utile per tutti, in varie circostanze, e può espandere il proprio vocabolario e migliorare le proprie capacità analitiche;

  • è un buon allenamento per la memoria, soprattutto se il libro è lungo e ci sono diversi personaggi, e spinge quindi il lettore a fare uno sforzo in tal senso, nonché ad alzare il proprio livello di concentrazione ed attenzione;

  • può migliorare la propria scrittura, visto che arricchisce sia il proprio vocabolario che le conoscenze di grammatica.

I benefici della libroterapia, poi, variano a seconda del problema e del libro che si sceglie, ma ce ne sono alcuni significativi. Tra questi, si possono citare Lo straniero di Albert Camus, Il deserto dei tartari di Dino Buzzati ed Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen.