Quando raccogliere i peperoncini: ecco il periodo giusto e come coltivarli

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I peperoncini sono presenti da sempre sulla nostre tavole, ma come si possono coltivare? Quando raccoglierli? E quali sono i loro benefici? Per saperne di più si può continuare a leggere questa pagina.

La coltivazione e la raccolta

Le piante del peperoncini si possono coltivare sia all’aperto che in casa, purché esse siano esposte ad una temperatura che va dai 25 ai 30°, e di non esporla al sole nella fase di germinazione, ma in quella di crescita.

Il terreno ideale per coltivarlo è quello che contiene al 50 % sabbia ed una piccola quantità di argilla, ma che non sia troppo compatto, in modo da evitare il ristagno dell’acqua. Il suo pH deve essere leggermente acido, compreso tra 4.5 e 6.5. E’ bene fare attenzione alla sua irrigazione, assicurandosi che non sia troppa o troppo poca, tenendo presente che è una pianta che teme lo stress idrico. Se si usano dei fertilizzanti, potrà crescere più in fretta.

Si consiglia di seminare i semi di peperoncini tra gennaio ed aprile, ma il periodo può variare a seconda del tipo di pianta. Si potrà raccogliere i peperoncini quando saranno maturi e ciò si può verificare dal colore e dalla sua morbidezza, ma si può anche raccogliere un peperoncino e tagliarlo a metà, e controllare il colore della parte interna, dove sono attaccati i semi. Se questa tende al verde, è segno che il peperoncino non è ancora maturo.

I tempi di raccolta variano, comunque, a seconda della varietà. Il peperoncino cayenna, ad esempio, matura nel giro di trentacinque o quaranta giorni, mentre l’Habanero ne impiega quaranta o quarantacinque.

Una volta raccolti, si possono conservare freschi per una settimana in frigorifero, in un sacchetto di plastica non chiuso ermeticamente, ma chi desidera conservarli più a lungo, può farli secchi o marinati, a seconda delle preferenze.

I suoi benefici

Il peperoncino si può inserire in diversi piatti, dall’antipasto al dolce, e nelle quantità giuste apporta diversi benefici. Infatti, esso può:

  • aumentare la resista verso le infezioni, grazie alla presenza delle numerose vitamine, che stimolano le difese immunitarie;

  • migliorare la rircolazione sanguigna, rinforzando anche le pareti dei vasi sanguigni, contrastando la fragilità capillare, e riequilibra così la pressione del sangue;

  • combattere la diarrea infettiva, visto le sue proprietà antifermentative ed antibatteriche;

  • fluidifica il muco delle vie respiratorie;

  • riduce il colesterolo, grazie all’azione della lecitina;

  • favorisce la guarigione di piaghe, ferite, ragadi, fistole ed emorroidi;

  • favorisce la digestione ed aiuta a dimagrire, in quanto aumenta la produzione di succhi gastrici e conferisce un senso di sazietà. Oltretutto, esso aumenta la termogenesi, ovvero la capacità del corpo di bruciare calorie, ma è sconsigliato per chi soffre di gastrite.

Questi effetti benefici si possono ottenere mangiano il peperoncino crudo o preparandone un infuso, versandone un cucchiaino in una tazza d’acqua bollente, se si soffre di problemi di digestione. Per uso esterno, esso è presente in varie creme contro geloni e reumatismi. I preparati a base di peperoncino di cayenna permettono anche di contrastare i dolori muscolari.