Legge 107 del 2015 pdf: dove si può trovare questo testo? Che cosa include?

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La Legge 107 del 2015, nota anche come la “legge della Buona Scuola”, stabilisce maggiore autonomia al sistema scolastico ed il suo testo, in pdf, è disponibile anche online. Ma che cosa dice questa legge?

La legge della Buona Scuola

Questa legge, promulgata durante il governo Renzi, venne introdotta per personalizzare gli obbiettivi degli istituti, in particolare di quelli tecnici che alternano studio e lavoro. Suddivisa per 212 commi, tra i suoi punti più salienti si possono citare:

  • l’introduzione della programmazione triennale dell’offerta formativa, nella quale le scuole stabiliscono i programmi degli studenti, i materiali da usare e le infrastrutture;
  • il rafforza il legame tra scuola e lavoro, tramite un certo numero di ore scolastiche da alternare tra lavoro e scuola, che da’ modo agli studenti di poter stipulare dei contratti di apprendistato, dandogli così modo di ampliare il loro curriculum;
  • l’articolare i ruoli dei docenti in albi territoriali, dividendoli in sezioni separate per gradi di istruzione, tipologie di posti e classi di concorso, ma questa disciplina non si applicava a docenti assunti a tempo indeterminato prima dell’entrata in vigore della legge;
  • l’accesso del personale docente della scuola statale solo tramite concorsi per titoli ed esami;
  • il rendere obbligatorio la formazione in servizio, ma tale servizio viene definito dalle stesse scuole, basandosi sul Piano nazionale di formazione, da adottare ogni tre anni;
  • la possibilità di destinare il 5 per mille alle scuole statali e paritarie;
  • la possibilità di emanare un avviso pubblico per elaborare proposte di progetti per rinnovare le scuole, sia per quanto riguarda le loro strutture, che gli impianti e l’efficienza energetica.

Il cambiamento del sistema scolastico italiano

Il sistema delle scuole italiane è cambiato nel corso degli ultimi due secoli tramite altre leggi. Una da citare sicuramente è la Legge Casati, promulgata nel 1860 da Gabrio Casati, allora Ministro della Pubblica Istruzione. Questa norma stabiliva come doveva essere gestita la scuola pubblica, e la rese obbligatoria fino ai sette o sette anni. Tuttavia, allora la scuola primaria era presenta nelle città che avevano più di quattromila abitanti. Nel 1877, la Legge Coppino portò l’obbligo scolastico a tre anni, in modo da innalzare il numero degli alfabetizzati.

A portare l’obbligo scolastico fino ai dodici anni fu la Legge Orlando, emanata nel 1904. La riforma Gentile del 1923, invece, stabiliva la durata degli anni scolastici, cominciando dalla materna, la cui durata era di tre anni alle scuole superiore, le cui durate duravano a seconda dell’indirizzo. Il liceo classico, ad esempio, aveva una durata di tre anni, mentre quello scientifico quattro. L’obbligatorietà scolastica, invece, arrivò fino a quattordici anni. Nel 1928, vennero istituti gli istituti tecnici, che dovevano introdurre i ragazzi al mondo del lavoro.

Dal dopoguerra in poi, sono state diverse le norme che hanno segnato numerosi cambiamenti nel sistema scolastico, come la legge del 1969 che permetteva l’accesso all’università a tutti i diplomati, anziché solo a quelli che avevano frequentato il liceo classico. La legge Falcucci del 1977, invece, introdusse la figura dei docenti di sostegno per gli alunni diversamente abili. In seguito, ad emanare il “Documento di discussione sulla riforma dei cicli di istruzione” fu Luigi Berlinguer, nel 1997.